19 Settembre 2014, fra le macerie dell ospedale psichiatrico minorile.

Chiarugi Redemption Party , Volterra.
Dark Water di W. Salles , horror, USA , 2005 , col., 105’.

Chiarugi buona

Un ospedale psichiatrico per bambini divenuto sala prove e poi caduto in macerie, scena nostalgica, di 40enni ex alternativi, per ex band, ricordi lontani di party illegali. Sogni di rock & roll di provincia, e guai a chi ci sveglia. L’eco dei cccp sospinto con trasporto dal suo fedele estinto gruppo spalla, per i militanz e’ tempo di reunion. Gente in divisa fosforescente che parcheggia quelle trenta automobili della festa con ausilio di walkie talkie, camminano eretti solerti premurosi (volontari? ), portano su le scritte della crocerossa italiana. Il drive-in altrove, la sera prima. Per molti ma non per tutti.

Un film. Una storia che tende all’inevitabile, una giovane madre con dei trascorsi psichiatrici, che resiste, finche può, poi perde i nervi , la figlia, il capo, molla tutto e abbraccia un mostro bambino con la faccia di fango. Acqua sporca, il titolo, acqua che sa di cadavere, di citta, di adolescenza, di aborto. La nascita come un trauma , una madre che rinnega la figlia, ruggine di tubature sfondate, un amnesia violenta, reiterata dalla società come distanza etica fino all’isolamento più profondo, la resa muta dell’internato volontario.
20 macchine apprezzano in mezzo a silenziosi lampi notturni, la notte cupa del drive-in gelosia in versione riservata non una parola di troppo, non una battuta fuori luogo, “e tutti dentro le proprie auto mi raccomando che stasera va di scena la generosa dose di orrore quotidiano”.

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