la distorsione è stata corretta automaticamente – PROVE GENERALI

Un mezzo si mette nel mezzo, non lascia intravedere la via di fuga
sotto.
Sopra un rettangolo di plastica,
un cielo di plastica nebbioso,
grigio per via del buio spento.
Una canzone sull’andare via dall’autoradio,
che fare restare o darsi da fare?!
Un generatore giallo silenziato
Vinco, bofonchia
come partire in salita…
Il libretto delle istruzioni.
Tutto è eccitante… lo è?
Un attimo ancora e
non ce la fai più!
Gran rombare al tuo motore
e parti, devi, devi…
Ma un dottore c’e? Occorre un dottore d’urgenza!
– quante volte sognato di dire questa frase da film?! –
Ma il dottore arriva? si, si presenta tardi,
un calpestare di viaggi verso l’obitorio.
Succede.
Peccato.
Sarà per la prossima volta.
Un mazzo di chiavi dentro ad una ventiquattrore,
hai capito e puzza di miscela.
E’ Vinco, il generatore giallo silenziato,
in silenzio
bagnare la candela
ma la candela cade , scivola giù, scompare dentro,
vaga
nel tuo corpo, adesso vibrante,
che si riscalda e tu?
Tu continui per le salite. Sforzo
Il cuore riprende a battere
aritmico ondeggia al falsopiano,
il proiettore fende la pendenza dello schermo.
il tubicino di sfiato gioccia di ottani
ero certa che lo avessi fatto; chiuderlo! No deve essere un’altra cosa… ma
cosa? …Ah ecco cosa!
la tua risata è fiacca, a perdifiato, nella salita.
E ancora, lassù: quella porzione nebbiosa di plastica.
Quella porzione non è più colore della nebbia al buio,
adesso è blu… celeste come colorata a pennarello Carioca punta grossa
Lo schermo,
la scritta:
segnale assente. Che per guardarla dritta devi inclinare la testa.
Resti.

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