14NO drivein – anti – sistema

il 13 novembre , giovedi sera ore 21.30

…aspettando lo sciopero generale 

The edukators, di H. Weingartner, GER,  2004
Trama
“I tempi d’oro Sono finiti”. Frasi come questa sono il biglietto da visita di Jan, Peter e Jule, tre ragazzi berlinesi che nell’era della passività sociale hanno scelto di andare contro corrente, inventandosi una particolare forma di ribellione…

( prossimamente vi diremo dove. staytuned… )

Di seguito pubblichiamo l’appello del drivein-gelosia :

IMG_1669
14 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE

a chi ci dice che serve una nuova riforma, una nuova alleanza di governo, una nuova formula, un nuovo patto
noi rispondiamo altro.

appello

Il Jobs Act. O il piano casa di Renzi che nega il diritto alla residenza nelle occupazioni ad uso abitativo,  Nuove politiche per il controllo e la sperimentazione poliziesca sui flussi migratori come il MOS MAIORUM sempre varato nell era RENZI Lo stanziamento di enormi ricchezze e energie umane in grandi opere come la TAV .Grandi eventi come EXPO 2015 a mlano, che creano ricchezza per le solite aziende multinazionali sulla pelle di giovani lavoratori volontari non pagati, e distruggono parchi, e aprono sterminati cantieri per edificare un evento temporaneo. Politiche di rinnovo degli armamenti e appoggio di “missioni umanitarie” in nome del controllo del petrolio, 

Tutto questo registriamo come nocivo, come lesivo dei diritti di chi ha meno in questa società, come condanna per chi non ha nulla, alla  clandestinità prima , alla schiavitù poi .

Noi non chiediamo il cambiamento di questa o quest altra legge,  siamo già rimasti fuori da tempo dalle griglie mobili in cui gli specialisti dell’ economia politica provano a incastrare il lavoratore medio, sempre più vivisezionato in ogni sua pulsione al consumo,   malato d nervi, nutrito in fretta di cibo importato e votato all italica famiglia (che e’ ancora esclusivamente bianca-non-meticcia).

In una società dove invece che incentivare il riuso e il riciclo si punta tutto sullo smaltimento, sulla innovazione dell usa e getta  noi ci ripariamo la bicicletta e ci improvvisiamo carrozzieri, ci battiamo gli sterminati sfasciacarrozze  intorno a sollicciano, quelli si ,  non le Grandi Opere, le vere cattedrali della nostra epoca, non previste e non volute .

Sempre noi, che abbiamo una macchina in 4 , una macchina vecchia di 25 anni, che non possiamo più circolare sui viali perché il motore di una vecchia panda inquina di più di quello di un SUV nuova generazione, come se fosse vero, e come se non inquinasse pure : smaltire la panda e produrre il SUV (ma chi credono di prendere in giro questi?),  Noi che circoliamo lo stesso, prudenti e consapevoli al di fuori delle norme stradali, al di fuori delle norme antidegrado.

Noi che stiamo nelle occupazioni e ci appoggiamo per documenti di residenza dall amico della porta accanto. noi che recuperiamo la verdura al mercato centrale, fra i pensionati e le giovani migranti col carrellino o che ci coltiviamo i cavoli e le cipolle abusivamente lungo i fiumi, dietro i binari, negli angoli morti della periferia

Noi a fine mese, che quel poco che ci rimane lo rateizziamo per non darlo subito a equitalia, che per non affogare nei mutui ci facciamo calpestare il diritto agli straordinari pagati  , alle ferie,  Noi piccoli lavoratori autonomi alle prime armi, noi che troppo spesso lavoriamo gratis al computer per aziende di design o che  involontariamente produciamo ricchezza per qualche multinazionale del web.

Sempre gli stessi, che non muoviamo i soldi sufficienti ad accedere ne alle ferie ne ad una minima realizzazione sentimentale ,noi che scadiamo come un barattolo di conserva sopra i 35 anni, che riceviamo di media 2 telefonate al giorno da agenzie per il lavoro a progetto,  ke andiamo con la camicia nei pantaloni a fingere servili  per superare umilianti  colloqui di lavoro, che non muoviamo abbastanza soldi nemmeno  per ricevere prestiti .

Noi che stiamo imparando a fare a meno delle banconote, per l’economia dello scambio di favori più che dei soldi ,  Noi che sopravviviamo di piccoli traffici, noi ke  campiamo da single all’ombra della famiglia perché dentro di noi, intorno a noi non troviamo la disciplina sufficiente per compiere una piccola rapina ogni tanto, un qualche piccolo furto. Noi che sistematicamente rubiamo i libri dalla feltrinelli per passione della lettura, o che ci intaschiamo le mandorle i carciofini sottolio la frutta i pate di olive lo yogurt greco e gli hardisk esterni all’esselunga di sesto.  Noi che proprio non siamo buoni a rubare per timidezza  o che ci rivestiamo solo nelle freebox  che sappiamo esattamente come non farsi notare, come non farsi fermare.

Noi i “piccoli corrieri”, che comunque se ci fermano conosciamo mille modi di come fregare una guardia .

Noi non chiediamo una riforma anzi noi non ci rivolgiamo nemmeno a chi le fa, le leggi noi ci rivolgiamo solo alla gente che come noi non e’ circoscritta dalle leggi vigenti, ne e’ caduta per così dire FUORI e si trova ad autorganizzarsi.  Precari di ogni settore, studenti-lavoratori-fuori sede, pensionati al minimo, come i migranti , come le decine di migliaia di carcerati che vivono la nostra citta rinchiusi dentro un regolamento.

Dalle istituzioni, finanche saremo condannati a vivere su suolo normato dallo stato italiano, pretendiamo cose basilari come l’accesso per tutt* a salute, istruzione e diritto di cittadinanza.Niente di più.

Tanto stiamo già al di fuori da tempo e stiamo imparando come fare , fuori dai vostri incasellamenti: noi non facciamo più elettorato, facciamo rete forza dignita sussistenza a km zero. Perfino le palestre dove facciamo sport non sono a norma, come non e’ a norma l’uso delle sostanze che usiamo per divertirci, per curarci .  E’ quando riusciamo ad essere forza che riapriamo cinema falliti per farne piccole esperienze di dignità lavorativa, o che riapriamo fabbriche di accessori x auto fallite come a ri-maflow (MI) per riattivarne la produzione in regime di autogestione.  Ci muoviamo fra le molte contraddizioni di un sistema al collasso.  A dispetto di cio che si dice a giro, noi agiamo in maniera completamente anti ideologica e proprio questo ci distingue dal potere centralizzato.

Assistiamo con cinismo rinnovato alla famosa Vandana Shiva che partecipera ad expo 2015 con seminari sulla sovranità alimentare dei popoli, la salutiamo come si saluta una diva che si e’ venduta al lato oscuro della cosa, d’altronde il suo protagonismo sulle scene delle grandi conferenze No-global non ci aveva mai illuminato un gran che. Del resto noi siamo fortemente limitati perché non capiamo le strategie di massa , sappiamo come muoverci, ma solo per piccoli gruppi. Alla  libera circolazione delle persone  ci rispondono con la libera circolazione delle merci,  su questo linguaggio non ci pieghiamo e diffidiamo degli specialisti delle lotte , dagli esperti in campagne e  mobilitazioni sia di destra che di sinistra.

Noi non chiediamo una riforma anzi noi non ci rivolgiamo nemmeno a chi vara le riforme sul lavoro o sulla casa, noi ci rivolgiamo alla gente dei luoghi dove viviamo, cercando di riconoscerci e sostenerci a vicenda in un mare di falsi allarmi e di malati immaginari in cerca dell ennesimo slogan dell’ennesimo pastore indignato da seguire . Ridurre le barriere della diffidenza per noi significa piccole cose concrete:  recuperare il pane ogni due giorni dal fornaio dietro l’angolo,  fare comitati per riprendersi lembi di giardino da strappare agli speculatori, associarsi dal basso per ridistribuire reddito al di fuori delle agenzie interinali e dei piccoli capo’ che costellano le nostre periferie. La nostra più che una strategia logica e’ una difesa immunitaria  , mettersi in rete per rimanere a galla nei torbidi gorghi della alegalita, allargarne lo stato di diritto,la dignità .

A differenza vostra noi non abbiamo nessun problema  a dirvelo in faccia senza mezzi termini: nonostante che continuate ad aggiustarvi le leggi per mascherare il crescente disagio di una società al collasso
qui gli unici Illegali  siete voi

This entry was posted in Drive-in. Bookmark the permalink.