carovane #1 : Mann und Frau ( diario di bordo – berlin – 2012 ) Cap. 0, Cap. 1, Cap. 2

la cronaca del drivein ha i tempi del racconto breve piu che della mail
quindi racconta di eventi in differita di almeno 2 giorni 
cari lettori portate pazienza che succedono piu cose di quante non riesca ad ordinare…

Capitolo 0 sandocan e’ nudo
Salve a tutti quanti, solitari e saltuari frequentatori di drivein di periferia.
Vi chiederete dove eravamo finiti, o forse no, vi chiederete quando ci siamo visti l’ultima volta o meglio vi chiederete come tutte le mattine quando vi svegliate per andare a lavoro: cosa sto diventando? e verso dove vado? oppure: oh come si chiamava quella persona conosciuta l’altro ieri e che suonava sempre il clacson alle scene piu crudeli?E perche lo faceva, cosa intendeva dire? quale era quella frase terribile sulla infanzia che ripeteva sempre?
 E’ nuovamente  estate ed un tuffo lontano dal lavoro ci spinge una volta ancora a indebolire le proprie difese morali, i propri doveri si slacciano sensuali e scorpono un po generose forme, la complessita della natura si prende la sua rivincita sull’uomo, sulla donna cosi pianificatori, azzera i destini, incendia e poi congela per un solo decisivo brivido di fresco. Dice che salgari quando ha scritto delle avventure di Sandocan nella giungla non si fosse mai mosso da casa sua in italia. Be noi qui faremo l’esatto inverso: viaggeremo per 1600 km verso nord raccontando storie i cui eroi sono nelle nostre cucine, nelle piazzette sotto casa o al piu al fresco in qualche piscina amica. Poco importa il nostro grado di parentela con Salgari e se avesse piu ragione lui o noi: quello che conta e’ solamente l’inganno seduttivo, l’opportunita di un tradimento che solo l’estate puo dischiudere. Ma torniamo quindi a noi.. 
Allora la storia comincia cosi..

Capitolo 1 ignari
La carovana del drive in procedeva nella sua organizzazione interna fra aperitivi e mail scambiate col nord europa: ognuno dei potenziali partecipanti era impegnato nello scrivere, nel contattare, nel auto convincersi che sarebbe stata un avventura pionieristica o viceversa un groviglio di stress problemi tecnici e decisioni da prendere in fretta.. volevo dire, in tanti. 
Riflessioni ponderate da navigati 30enni affollavano le menti dei piu egomani, dei piu fidanzati, dei meno single: ma fare la starr del drivein non sara un po stancante? Lo fo come secondo viaggetto dell’ estate o stringo la cinghia? Partire senza di lei? Partire senza cercare una lei? io lavoro durante l’anno e in ferie spendo ma voglio star bene, mangiare fuori, curare il mio corpo .. etc    
E arrivo’ il giorno della partenza della carovana, sul campo avvolto dalla polvere spazzato da una piacevole brezza di siccita e zanzare trigri. Quella fatidica mattina guasto e il suo fido nostromo coopilota, mastro decoratore, che negli e-team sarebbe rappresentato da sberla e che da adesso chiameremo secondo, furono gli unici 2 a presentarsi. Ci fu un attimo inerminabile di silenzio. Poi, dopo un rapido disperato sguardo del tipo : sei l’uomo fatto per me, sei la persona giusta (detto anche in drive-im-printing), decisero incredibilmente di partire lo stesso.  
Valutarono cosi che un mezzo sarebbe stato piu che necessario a contenerli entrambi, e cominciarono a congretturare in quale modo recuperare i soldi di un viaggio che d’improvviso sembrava trasformarzi in una costosa luna di miele gay:  in due, una capanna (camper) e tanta tecnologia multimediale per rilassarsi dopo gli sforzi d’amore.. 
Fatti i dovuti calcoli non trovando interpretazioni valide per quello che li per li non evocava altro che il fallimento di un immaginario di carovana, questi due ignari decisero di sospendere per un attimo il reale e partire con l’universo delle possibilita. Una nuova idea di drive in sarebbe dovuta nascere e dare vita a carovane e trasferte future altrimenti liberatorie morte e distruzione avrebbero incendiato tale esperienza per lasciare il posto alla strada cruda paziente, solida, zero assoluto di ogni viaggiatore. 
La carovana altro non e’ che un modo di pensare, si dissero, non si quantifica in passeggeri e cassonati. Basta col congetturare e pianificare, stiamo un po di giorni in silenzio e facciamo che per noi scorra l’asfalto.       

Capitolo 2 come in un gioco a rimpiattino
Partirono a sera e per quella prima notte fecero lo stesso medesimo sogno: sognarono di essere andati al fresco in montagna poco lontani da casa e di aver scritto e telefonato in gran segreto a parenti ed amici di quanto quel viaggio in germania fosse articolato e ricco di avventure, ingannando proprio come fece quella volpe di salgari, di quanti amori lasciati persi per strada e di quali sinistri avventure nei pub di su nel nord europa. 
Quando guasto e secondo, per inciso “i due”, si svegliarono in un autogrill lungo il fiume adige all’altezza della val pusteria, atterriti dovettero constatare che erano partiti per davvero, esposti com’erano a tutti i richi del viaggio che appena aperti gli occhi coniciarono a scorrergli davanti agli occhi come i titolidi coda di un crudele film di sorrentino.. problemi elettrici al furgone, problemi per il costo del gas, accavallamento date per fare i drivein fra leipzig e hamburg, incapacita di montare lo schermo enorme e pesante in sole due persone, rischio di furti attrezzatura nel furgone per incustodito parcheggio.. queste solo alcune delle ansie che i nostri due passeggeri si buttarono addosso fino alla mattina di quel primo risveglio in trentino trascinandosele su su fino al confine con l’austria. Poi un po complice qualche sostanza chimica un po per un innata incoscenza comune ad entrambi e enfatizzata dalla stanchezza del viaggio, dimenticarono tutto, si misero comodi e cominciarono ad ascoltarsi, a guardarsi attorno. Fu li che gli comparve davanti agli occhi il primo di una lunga serie di apparizioni drivein-sensibili. Inspiegabili comuni eventi gli si rivelarono davanti agli occhi, limpidi e familiari come un allucinazioni da lsd e scolpirono nella loro testa le linee guida per quel gioiellino di drive-in nord europeo cosi queer  ma anche no cosi wagen leben ma anche meno che avrebbero messo in scena di li a poco nella citta dell’orso.

This entry was posted in Carovana clustering, Travel's tales and tagged , , , . Bookmark the permalink.