carovane #1 : Mann und Frau ( diario di bordo – berlin – 2012 ) Cap. 7


Capitolo 7 epilogo
Passato il confine con l’austria oramai lontani da tutto, si chiesero se era possibile che fossro passate solo 3 settimane dalla data della loro partenza. Era giunta la sera del giorno seguente e l’equipaggio del drivein oramai giunto in Toscana stava accampato sull’ appennino tosco emiliano nel silenzio del lago Brasimone per una cenetta frugale. La temperatura era salita di una decina di gradi c’erano i grilli e gli uccellini: erano di nuovo a casa. Sparecchiato si trovarono sconsolati a guardarsi negli occhi e ha giurarsi che tutto cio che era stato su in germania adesso cosi lontano, era successo per davvero. Amori paure, amicizie grottesche e avventure cosi particolari che a casa propria quasi non aveva senso raccontare, tanto sarebbero risultate bizzare, gli riscorrevano davanti agli occhi violente come un fiume alpino, nitide e fredde.
Poi spensero la luce e provarono a prendere sonno, come avevano fatto tutte le sere da un mese a questa parte. Guasto cioe’ chi scrive rimase li immobile e provo’ a chiudere gli occhi, sentiva tutto amplificato a 1000. Un rumore esterno, un fruscio gli salto’ alle orecchie e gli sembro d’essere nuovamente nel prato di scheffel strasse la sera dopo il secondo drivein, a notte fonda, quando l’ultimo spettatore se ne era rintanato a letto nei camion, nei vagoni, con tutte le radioline sparse in mezzo ai tir che rimandavano quel segnale, morto fruscio di fondo, a un volume quasi impercettibile, eppure cosi ben diffuso per i vicolini. Avvolto da quel rumoroso silenzio, quella sera Guasto trovo il sonno quasi subito e sogno’, inesorabilmente sogno’, e di nuovo con il suo bel motore sotto il culo, di nuovo sogno’ e sogno’ e sogno e sogno ancora e poi ? e poi stava ancora sognando.

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