mappa (postuma) del drivein #6

Livorno la ventosa ci accoglie per un drive-in crudo violento e interattivo. Periferia e cavalloni. Lo schermo viene issato su un mare in tempesta sotto un cielo indaco. Ma reggera ben poco.
La radio sibila al vento, una macchiana d’epoca gira insistentemente nel desertico parcheggio di corso italia. All’imbrunire il drivein lentamente si popola di una ventina di veicoli. Macchie cromatiche sull asfalto caldo. Chi porta coloratissime composizioni di cibo, chi si organizza per un graffito ke il vento non permettera di fare. Le zanzare del tramonto poi una fune tesa che si scioglie, la vela dello schermo schiatta giu in un boato, il rumore del naufrago. Poi le parole , tante parole per un ora e passa, scambio d’esperenze su sesso adolescente, colpo grosso e il porno VHS degli anni 80, storie di scambisti, lo scambista rocco tano e il suo avvio di carriera come porno star e poi ancora, l’erotismo delle parole , durante la conversazione un desiderio tutto mentale di scoprirsi spogliato a parole, nudo. Una telecamera ri-proietta sullo schermo cio che avviene nel furgone, dibattito, segreto, desiderante confronto.
La seconda vela ha retto, fermata con ogni mezzo al furgone. Sulla cornice dello schermo, il telaio semidistrutto dall’incidente di poco prima asimmetrico e sgangherato: pareva un disastro aereo.
L’inverno che arriva, la stagione che finisce. Livornesi in fuga ritrovati la, rifugiati lontano dai soliti posti, abituati a quel vento sedevano dentro e fuori le automobili, bevevano poco e fumavano tanto. Il pattinatore dell’ellera esibiva roller blade d annata e dispensava pop-corn piu carichi d’olio del solito. Il lavavetri faceva della precisione la sua arma prediletta e scambiava la sua arte per du pei e na biretta. Cosi e’ arrivata la notte fonta, e cosi fonda che a sprofondato la luna in un pozzo buio e a aperto le catinelle di cielo oceano. Il film, quello li dai culi magri e bianchi e’ gia finito da un pezzo , la radio accompagna, accoglie quel ventoso raduno. Un rap fuori syncro sembra provenire dal furgone dello schermo ma non c’e’ piu tempo. Ore 02:00 am , piove. L’acqua comincia a cadere giu a sacchettate. Lava via tutto, i nostri eroi rimontano sul furgone in 4 e si spostano poco piu giu, sul lungo mare, a guardare spiovere dal divanetto. E’ finita. Il finestrino che gocciola, la luna che illumina il mare laggiu verso la corsica: la torre illuminata di un cargo pare quasi terra ferma.

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