Scheffel Strasse #3

sono in biblioteca su un terrazzo baciato dal sole, davanti il duomo il cielo e’ azzurro terso, fa freddo osservo questo venerdi mattina scorrere come se fossi rimasto a letto e l’avessi letto su un fumetto di scozzari. Mi mancano un po di ore di sonno, sono intorpidito. caldo . oggi ho ritrovato il mio maglione preferito. E’ un maglione blu dell’esercito, spesso e elastico, sembra possedere un calore proprio. Al mercato centrale di novoli stamani non si teneva gli occhi aperti dalla luce. AL bar del mercato sembra di stare in Romania, bancone semivuoto, 2 vecchie stampe ingiallite dal tabacco. un grande orologio da muro e gli squardi dei camionisti. alle 9 di mattina fai colazione in silenzio: intorno a te tutti hanno sonno. Alle dieci vanno a dormire e il bar chiude. E’ tre giorni che crollo dalla stanchezza verso le sei di pomeriggio. dormo un ‘ora poi esco ballo bevo divoro amici. Il mio corpo ha fame e sete. sempre. non mi da tregua. mi guardo il polso sinistro: sono magro ed elastico. un esercizio di tai chi costante aumenta la flessibilita dei miei tendini e delle mie emozioni, piango per una canzone al lavoro, per un incontro inatteso, piango per un sogno, piangere mi liscia la pelle, mi convinco che piangendo non mi ammalo, a casa da me si stanno ammalando tutti al primo freddo, invece io esco tutte le sere, tutte le mattine lavoro. Nessuna ansia, nessuno stress, mi alzo senza l’aiuto della sveglia, riesco senza sforzo a programmarmi anche di dormire poche ore di sonno. Al lavoro il monitor irradia in tutto il suo potere, è li che frigge , sul naso e sulla fronte , rende lucidi gli occhi, opachi, lenti. cosi le giornate passano in fretta e si portano dietro notti violente, sbandate di eros e fantasia al neon in un gioco a chi ha piu fame e piu sete, comunque poco importa perche quando me ne accorgo e’ di nuovo lunedi. il lavoro, chiamata urgente. era giorni che aspettavo questo momento per scriverti, un momento vuoto. non arriva mai come una cosa allegra, sto momento, c’e sempre un fondo di disperazione, mi chiedo il perche di questo, ma non sono in grado di rispondermi, non ancora. Novita son tornato ad abitare nel furgone, una deriva nelle strade della mia citta, in uno spazio cosi familiare, firenze , indifferenza, terrore, passioni ingenue, senso di ignoto. ogni sera cambio parcheggio, dalla periferia di firenze sud a bobolino meta delle prime forche da scuola, dietro la stazione campo di marte dove andavo al liceo, bagno a ripoli dietro la biblioteca. firenze la sera prima di andare a letto mi da diffidenza, mi chiudo dentro tiro giu le sicure e mi immagino di stare in un’altra citta. dormo. alla mattina pero c’e’ un momento che si risvegliano i ricordi e mentre mi lavo la faccia in un pentolino nel rumore crescente del traffico mi viene una gran voglia di ridere. poi come in una profonda ginnastica esistenziale dilato il mio corpo in tutte le direzioni che mi si spalancano nella giornata. Come in un’atto di vita parallela ricerco uno stato di coscenza lievemente alterato, nel sonno nella stanchezza ritrovo quei colori accesi, quell’urgenza di vivere un po disperata che avevo lasciato indietro del tempo fa, prima della malattia. E mi accorgo che ora tutto e’ cambiato in me, che non mi conosco piu in quel modo. leggo i miei movimenti in ritardo. non ci capisco gran che. Per cui mi do tempo e fiducia, incondizionata, e sprofondo in me stesso solitario e comodo.

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cado dal tettino e mi rialzo

mercoledì 1 giugno. Ero con la mia macchina, in viale corsica alla fine c’è un parcheggio e nel parcheggio troppi lampioni, che un film si vede male, e quei 2 furgoni lì; andranno bene?!La radio non manda segnali solo un vuoto a intermittenza nella ricerca di suono. Il trasmattitore è fottuto rotto bruciato, sfigato come il mio cofano che sopporta i culi della gente stanotte, tutti fuori dalle proprie auto a squadrare uno schermo illuminato dai lampioni. Anche il film è scappato dal computer per l’incapacità di entrare in azione,”i pop corn?” chiede una voce. Silenzio. Finalmente un barlume di sparanza e il film inizia, alla fine anche la birra è fresca e non si sta così scomodi col culo nel bagagliaio dalle macchina, aperto chiaro!    Le vecchie casse che trasmettono lo strillio di cuori selvaggi, svegliano qualche nonna dei piani alti; e il gran finale arriva prima della pattuglia dei carabinieri, per fortuna! ci trattano decentemente ma ore di preliminari legali, giusto per non rientrare mai a casa prima delle 3 dopo il drive-in.

sembra un sogno, anzi al limite con l’incubo, ma è tutto vero e credetemi, è accaduto di notte.

è il drive-in l’1 di giugno 2011

e comunque è accaduto e continuerà ad accadere

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fat tails communities #1

443 N. Vineland Ave, City of Industry, CA2443 N. Vineland Ave, City of Industry, CA3Old Highway 110, Valle, Jefferson, Missouri 63020, Stati Uniti5101 hwy 84 lubbock txold screenentrancestatisticDrive-In Way, Auburn, Placer, California 95603, Stati Uniti Anne Drive Inn Rd, Leland, Washington, Mississippi 38756, Stati Uniti Cosa e’ che rende un drive in cosi superato dal tempo, quando e’ che un prodotto viene ritirato dalle vendite, e chi lo decide, e come? ritireranno mai dalle vendite una pala di legno e ferro? una bottiglia di vetro? Finiti gli 80 il drive-in americano rpidamente perde pubblico e rimane un fenomeno da nostalgici o da nuovi disadattati alle smart technologies, un fenomeno estivo, di provincia, un affare imprenditoriale dalle potenzialita’ limitate. Il drive-in di oggi oltre ad essere un operazione commerciale dalle modeste prospettive di crescita, torna ad essere un evento di nicchia per un pubblico ai margini, insoddisfatto o visionario. L’automobile entra massicciamente nei costumi delle persone: la gente va a lavoro in automobile, passa quotidianamente le ore nel traffico o in autostrada, auto diventa facilmente sinonimo di stress o, negli ultimi anni, di inquinamento e problemi di parcheggio. Saturato il mercato della prima auto, si entra nell’era del mercato della seconda auto, della terza, si cominciano a vedere auto di vecchia e nuova generazione, avere un auto non e’ piu il traguardo verso una societa del benessere ma diventa concreto e intangibile, necessario status simbol. Le comodita per l’auto non si vanno piu a ricercare fuori dal veicolo nell’ambiente stradale circostante (dagli ’80 distributori, autolavaggi e drive-store non verranno piu implementati) ma all’interno negli accessori, specchietti elettrici, o poggia vivande incorporati, o schermo tomtom: La connettivita del veicolo rispetto all’ambiente circostante viene restituita in remoto sotto formato digitale da potenti tracciatori di posizione (l’attuale GPS) e walkie talkie multicanale personalizzati (l’attuale telefonia mobile), esperienze di connettivita diretta, multisensoriale, con l’ambiente circostante come il drive-in o mc-drive sono destinate a rimanere come scomodi folkloristici esperimenti d’intrattenimento targati U.S.A.; Come non si vedeva dal primo dopo guerra, il drive-in torna ad essere popolato da reduci, coppie turbate di 35 enni (allora dalla guerra, negli 80 dall’eroina o dal fallimento del comunismo), da gente con pochi soldi e ancora meno prospettive, il culto dell’auto come sogno di fuga ricomincia ad essere predominante rispetto al culto dell’auto come estensione del proprio salotto. Nel grafico accanto si osserva che il numero di drivein aperti su suolo USA arrivati gli ’80 crolla nel giro di pochi anni e torna comparabile col numero di drivein presenti nel primo dopo guerra negli anni della sua creazione. Prendendo spunto dalle distribuzioni statistiche multifrattali osservate in natura e poi modellizzate dal maestro Kolmogorov (URRS, 1903-1987) cio ci indurrebbe ad analizzare il fenomeno come distribuzione “fat tail” o di larga devianza, o a decadimento esponenziale, e qui entreremmo in uno dei piu intricati e misteriosi campi della fisica statistica. Ci riserviamo di farlo in un successivo post. Intanto non si puo fare a meno di osservare che le cicatrici di vecchi drivein scomparsi (anni ’60 & ’70) sono ancora ben presenti sul suolo urbano della provincia americana (vedi foto satellitari): dai nomi delle strade alle recinzioni longitudinali senza sbocco, il drive-in come fenomeno di massa si presentava come mastodontico, sperduto nei campi di mais (ohaio) o nelle distese di betulle (montana), con schermo enorme e parcheggio mono direzionale, bar al neon straboccante di porcherie e botteghino: Pochi dispendiosi elementi di grosso impatto immaginativo (lo chiameremo “il Drive-in moderno”). Differentemente il drivein attuale (’80, ’90 & 2000) si posiziona piuttosto in un territorio urbano, fortemente orientato dalla citta, zone industriali, seconda periferia di scorrimento, assumendo la conformazione di un multiplex, con centro commerciale. Sul delimitare del parcheggio sorgono fast-food e gadget-shops. La dimensione sociale di anonimato garantita al pubblico del drivein, muta internamente: non piu luogo dove appartarsi segretamente hai margini degli insediamenti urbani, ma piuttosto parco dei divertimenti multimediali, l’anonimato diviene anatomico, personalizzato, chiave di accesso individuale alla fruizione della digital suggestione. Gli schermi sono molteplici con programmazione variata per includere un’altra tipologia di pubblico, piu attenta al genere del film che non allo scenario multi sensoriale intrinsecamente proposto dal fenomeno drivein. Fra lo spettatore e la sua meta d’asfalto, si moltiplicano quindi i piani di visione e le interfaccie tecnologiche interposte per la vista, senso(re) privilegiato perche digitalizzabile. La dimensione dello schermo diminuisce, l’area parcheggio di proiezione da rettangolare che era si riduce e assume una forma conoidale per accogliere un maggiore numero di pesone possibili: Il tutto se da un lato rende piu sostenibile l’esperienza imprenditoriale del drive-in nei 2000, dall’altro va evidentemente a discapito della spettacolarita, da crocevia di suggestioni sulla modernita a comoda esperienza multi-interfaccia per famiglie di provincia (verso un drivein post-moderno).

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mappa per Cuore Selvaggio

niente di piu semplice
zona rifredi.. via circondaria, poi viale corsica, percorri tutta fino a che non ci vedi..
inizio ore 21:30

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Drive-in mestiere

Bari Italia,
Gennaio 2011.
Nasce a Bari il Lovely Park. Per tre euro l’ora la coppietta automunita si puo parcheggiare nel box auto recintato a cielo aperto con proiezione singola. All’ingresso, ben illuminati, distributori automatici di preservativi (vedi foto). Il box e’ protetto da vigilantes 24 ore su 24 ed e’ monitorato da telecamere a circuito chiuso.Tale infrastuttura costa all’imprenditore GF 150’000 euro ma l’intera operazione si rivelera ben presto un cattivo affare poiche controlli a pochi giorni dall’apertura, impongono al Lovly Park di chiudere i battenti.I controlli sembrano un pretesto (viene affisso un cartello:” Chiuso per disinfestazione e manutenzione delle piante e del verde”) per nascondere il vero motivo della chiusura, un moralismo strisciante della popolazione di Bari.

California U.S.A.,
Maggio 2011

Mostriamo di seguito alcuni tratti tipici di uno dei 400 drive-in presenti attualmente su territorio U.S.A.: Il VINELAND DRIVE-IN (Mostra video Vineland Drive-In)
Open 7 days a week! Gates open at 8:00pm, shows start at dusk.
Prices: Adults $8.50, children $2.00.
On Friday, Saturday, and Sunday nights the first feature is repeated after the second feature is over. All films are broadcast in FM Dolby Stereo sound.

443 N. Vineland Ave, City of Industry, CA (California)
24-hour telephone Information: 626-961-9262
Email: feedback@vinelanddriveintheater.com

India,
Febbraio 2011

La cinquantennale esperienza del cinema itinerante indiano: Le sale di proiezione sono allestite su un camion, che per accogliere più pubblico possibile si “allarga” come un tendone da circo. Così si possono portate anche nei paesi isolati dell’India tutti gli ultimi blockbuster direttamente dalla produzione di “Bollywood”, la Hollywood di Bombay. Un fenomeno, quello del cinema itinerante indiano che risente però della concorrenza di televisione via cavo, satellitare, Dvd e film scaricati dal computer.
“La tecnologia ha ridotto i nostri affari“, ammette Anup Chadha, uno degli imprenditori del settore del cinema itinerante. “Oggi abbiamo il 10 per cento del pubblico di qualche anno fa”. Sì, perché quella del cinema sui camion, in India, è una tradizione che parte da lontano. Anup, 31enne, ha ereditato l’azienda (e il camion) dal padre che aveva iniziato nell’epoca del bianco e nero, 40 anni fa. Vi sono almeno tre aziende che si occupano del cinema itinerante. Ogni impresa gestisce cinque spettacoli di tre ore ciascuno, con l’ultimo spettacolo che si conclude alle tre del mattino. I biglietti costano da 15 a 20 rupie indiane (circa 25 centesimi di euro). Per le donne, che spesso hanno poche possibilità di lasciare le quattro mura delle loro case, quello del cinema sul camion è un appuntamento attesissimo. E c’è chi ha avviato una campagna marketing molto aggressiva. Con il biglietto viene consegnato anche uno shampoo e alcune immagini delle attrici di Bollywood. “Non possiamo permetterci di andare a guardare un film in un cinema-teatro, specialmente con la città più vicina che dista 70 km” ha spiegato Vikas Shinde, un agricoltore che ha atteso con impazienza di acquistare il suo biglietto. “Così ho il cinema a 100 metri da casa mia”.
( http://www.shambhoo.com/)

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Cuore selvaggio, usa 1990


Mercoledi 1 Giugno, ore 21.30
Come promesso, ecco il film sentimentale, romantico, commosso, conflittuale, dialettico, quasi una tragedia greca, però pop. Si è discusso assai, nel backstage di Gelosia: è la rottura di una continuità che finora ha portato sul nostro schermo pellicole quasi squalificate, orride, mainstream, pellicole che mai verrebero premiate a cannes? E, se lo è, è accettabile? Lo è in quanto eccezione o in quanto eccezione replicabile? ovvero gradita e auspicabile pausa, respiro, riflessione. Il dibattito, drammaticamente irrisolto, viene trasmesso al pubblico. E poi, Cage non è meglio di Butler? Lo scopriremo nel prossimo parcheggio.

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driveinG, il manuale di guida

Definizioni:
scalabilità
in telecomunicazioni e software engineering, scalability è l’abilità di un sistema, una rete o un processo, di gestire il crescente carico di lavoro in una maniera vantaggiosa; in altre parole l’abilità dell’estendersi per accomodare (riscalare) le funzionalità in base all’aumento o alla diminuzione di carico. Adottare lo scenario drive-in Gelosia significa ragionare di scalabilità in maniera piuttosto radicale, nei mezzi, nella durata della performance, nel dimensionamento della scena. L’invasività di un drive-in sul territorio urbano è questione incognita e oggetto di indagine di ogni drive-in . Solo i personaggi del drive-in incontrandosi e mettendo assieme le loro esperienze riescono a proporzionare la dimensione, la luminosita di un parcheggio e la sua lontananza dal centro della city, al titolo di un film e a un giorno che sia il giusto giorno della settimana. Il rischio è dietro l’angolo e alquanto scontato: fare tappo, ingorgare, attirarsi attenzioni sgradite, sanzioni, maledizioni, cani che scorrazzano in autostrada; oppure all’opposto, trovarsi nel deserto, in una bolla di niente, vuoto senza risucchio.

inquinamento
il drive-in è inquinamento delle relazioni umane, è sentire due che scopano sul sedile della macchina accanto alla tua, è raggruppare tutti i guardoni e tutte le coppiette di provincia nello stesso parcheggio invece che tenerli a spasso per sterminati campi di mais. Fare un picnic in macchina e buttare il sudicio dal finestrino. Compilare un cid per sostituire un paraurti appena rigato. Per gente che la sera esce sempre in macchina perfino d’estate, perche non ha voglia nè di sudare nè di aspettare. Il drive-in è per gente consapevole che lavora e consuma tanto tanto.

non differenzabile
non si può separare alcun pezzo del drive-in Gelosia, una rassegna di film su un furgone non fa un drive-in, una trasmittente radio mobile non fa una radio, tutto nel drive-in è indispensabile e non differenziabile; il parcheggiatore con walkie talkie è un personaggio che vive simultaneamente fra le macchine e dentro le frequenze della radio gelosia, la pattinatrice un’estenzione naturale del bar, le cola sottomarca gelate al bar sono il liquido per le lenti a contatto usa e getta che il pubblico sceglie di incollarsi agli occhi, l’insegna al neon per accendersi ha bisogno che automobili sfanalino e il generatore non andrebbe se non ci versassimo dentro sussurrate tutte le parole raccolte sul blog.

deprecabile ma non obsoleto
il drive-in Gelosia prende vita su un immaginario di provincia targato USA’80, ma mai tramontato come le automobili che producevano in quel periodo, che si aggiustano con facilità e di cui è ancora piena l’america latina e l’europa dell’est. Attraverso tale immaginario il drive-in nutre il suo disagio conformista. Un siffatto disagio è multigenerazionale, multiforme e radiofonico e può quindi assumere aspetti anche molto differenti da una proiezione cinematografica. Il Gelosia è pop. Drive-in puo diventare una silentDisco, drive-in può diventare karaoke, drive-in può diventare evento agonistico o sportivo. Drive-in non può diventare un oggetto da museo, un fenomeno Glamour, un ritrovo per un raduno di nostalgici, un salotto esclusivo, uno spazio espositivo, una performance di sole luci e suoni.

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mappa …(gamer)

viale della chimera, vai in zona “le minime” , attraversa la ferrovia, costeggiala fino ad arrivare all’altezza della stazione di rovezzano

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drive-in nomade release 1.0: Gelosia


Tema:
0: tutto nel drive-in avviene su ruote.
1: un furgone mercedes rosso (pompieri, Svizzera, ’72) con schermo montato sul tetto e insegna VUD e piano bar incorporato.
2: un furgone mercedes beige/zebrato (ambulanza, Germania, ’92) con studio di registrazione “on-air” (Radio Gelosia, vedi punto 3.).
3: un trasmettitore radio FM a basso wattaggio (analogico, Italia, ’94) con cui trasmettere direttamente alle autoradio del pubblico.
4: un proiettore montato sulla macchina del Parcheggiatore: si proietta solo cinema-da-drive-in, ovvero ciò che interpretiamo come corrispettivo dei b-movie dei drive-in americani anni ’50.
5: un blog dove pubblicare i contenuti del drive-in e di Radio Gelosia, e connesse autoproduzioni editoriali e musicali di varia natura. Funzione primaria del blog: pubblicare la data e il titolo del prossimo drive-in (l’indicazione di dove avverrà il prossimo drive-in sarà fornita soltanto il giorno stesso della proiezione); funzione secondaria del blog: pubblicare racconti (categoria: “sindrome di Angelman”), autoproduzioni rap (categoria: “gelosiaRecords”), broadcast delle dirette di Radio Gelosia durante i drive-in, suggestioni da wagenleben e bibliografie d’asfalto stories (categoria: “carovanaClustering” e “MrDiesel”).

Note: la location del drive in fino ad ora e’ stata scelta in territorio urbano, nelle periferie di Firenze in mezzo ai palazzi, senza nessun tipo di preavviso o autorizzazione; in caso di pioggia o di neve il drivein va comunque in scena, si prega il pubblico di verificare il funzionamento di tergicristallo e riscaldamento.

Personaggi:
1_L’autista del Furgone studio radio Gelosia : dott. ing. tecnico radio e informatico del drive-in, co-sceneggiatore della radio Gelosia, patenteC.
2_L’autista del Furgone schermo/bar: proiezionista, barman, cucinatore di popcorn.
3_Le due voci di radio Gelosia (Cora & Pigmaglione), co-sceneggiatrici della radio Gelosia.
4_La Gelosia-Records (etichetta indipendente che sta incidendo il suo primo album rap) impersonata dal pc portatile linux della postazione radio Gelosia.
5_Una Pattinatrice che dispensa cola e popcorn dal furgone rosso (schermo/bar) alle macchine. Per prenotare il servizio al gentile pubblico basta sfanalare ripetutamente.
6_Un Parcheggiatore con WalkieTalkie in connessione con lo studio radio Gelosia (furgone beige/zebrato).
7_Il pubblico sfanalante.

Mise en scene:
ore 21, arrivo, protocollo tecnico di montaggio ore 21.15, diretta trasmissione radiofonica Radio Gelosia ore 22, inizio proiezione ore 23, fine primo tempo: diretta trasmissione radiofonica Radio Gelosia ore 23.30, secondo tempo ore 00.30, fine proiezione: diretta trasmissione radiofonica Radio Gelosia fino a chiusura

P.s. durata e sequenza della mise en scene sono modificabili se sono le condizioni ambientali a richiederlo.

Se ci vuoi contattare: lascia un commento a questo post (click su “Leave a Comment” in fondo a questo post) con il tuo indirizzo e-mail e ti risponderemo al piu presto.

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scheffel strasse #2

Due settimane che non scrivo berlino cambia i costumi si modifica sotto i miei occhi mi consuma la giacca la puzza del cesso chimico del wagenplatz a 20mt da dove sto comincia ad essere un odore familiare tutto intorno dagli alberi spunta qualche foglia verdolina.
Tre gg fa un furgone, mercedes camperizzato piu alto del mio ma anche piu leggero,va lanciato sull’autostrada sopra i 110km/h partito da berlino direzione roma a’capitale, li dentro 4 persone ben sveglie un cane e un corpo addormentato sul divano, azzu alla guida abbatte la velocita del suono: comincia con un gran botto la gomma posteriore esplode, il mezzo oscilla paurosamente poi di colpo svirgola, si cappotta e scintilla colla fiancata nell’asfalto per 50 mt. in assenza di gravita le pesanti batterie e un amplificatore volano da sotto il sedile di guida attraverso la lunghezza del furgone, una cassa di birre si disintegra sulla fascia astereoidale, il corpo di emma addormentato urta qualsiasi spigolo incontri ammaccature tante piccole ammaccature le costellano il corpo. Poi sdraiata sul solito fianco la macchina si ferma, motore ancora acceso nessuno riesce a emettere suono: del sangue sulla maglietta, il cane salta giu attraverso il finestrino distrutto, scappa in un campo sterminato. emma apre gli occhi si sveglia e dice : ok. now we coul exit, not? escono uno per uno piu o meno ammaccati ma interi dal finestrino rotto, uno spagnolo uscendo si accorge di avere la mano stretta a pugno, la apre: c’e na canna appena sdrumata, il rumore del mercedes al minimo, rum rum rum, una mano che sgocciola di sangue l’altra che chiama la polizia marek e’ grigio, il cane finalmente si riavvicina ma lontano dal mercedes, ha paura, il motore e’ ancora acceso. Vo a spengerlo secondo te e’ prudente? Nessuna risposta. Pochi minuti e una enorme coda di macchine intasa l’autoban. il mercedes viene filmato da azzu con la sua macchinetta fotografica, si vede mentre viene rimesso sulle 4 ruote da un argano dei pompieri. e’ immerso nella segatura, ci scommetterei che c’e un gran puzzo di diesel, il tetto di vetroresina spaccato, le ruote come toccano nuovamente terra si piegano in maniera innaturale, una lama di vetro sporge dal finestrino finestrino , le macchine di polizia e la scarpata dell’autoban che da su una grigia pianura erbosa, 5 del pomeriggio ddr, e fine del filmino di azzu. Si, queste due settimane le ho un po sentite, cosa e’ che ti fa perdere completamente coscienza del tempo che passa?, che ti trasporta alla deriva in una notte piena di sogni cupi e di vodka e di eccessi ? . Non so ma forse ogni tanto bisogna anche un po marcire per sganciarsi tutto di dosso e sentirsi leggero leggero come il furgone di azzu che volava sull’asfalto alcuni giorni fa. e poi? poi quando si raccatta i cocci? quando si tira dei sospiri lunghi? poi cosa rimane da fare? allora,per cominciare ognuno ha i suoi modi : personalmente son entrato in trattativa con azzu per un alternatore bosh del suo bel mercedes cappottato che il mio e’ quasi a fine vita, contrattato 70 eu prezzo d’amico. Me lo sono smontato personalmente con delle chiavi idrauliche a tubo , un nocciolo di pesante metallo e bobine di rame. Il furgone di azzzu a 5 giorni dall’incidente si e’ trasformato in un piccolo bazar di rottami: in due giorni lo hanno smontato tutto, erano dei tipi del convoy, wagenplatz qua vicino. Tutto era in vendita dal radiatore alle spie del cruscotto, dai divanetti alla coibentazione. Azzu sta vendendo di tutto quello che gli passa fra le mani, combatte coi debiti ora, abile e avida di cibo e di contanti si aggira per il platz vorace, gli altri l’accolgono e la rivestono e l’aiutano e le prestano tutto wagen cibo soldi . C’e un forte senso di solidarieta nella vita al platz che va oltre le simpatie e le questioni personali, questo ho notato che si respira in diverse circostanze…

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