carovane #1 : Mann und Frau ( diario di bordo – berlin – 2012 ) Cap. 4


Capitolo 4 italienisch
Come due italiani a berlino! urlo’ una mattina il temerario Sberla con una bottiglia di vodka Minskovskaia nella mano destra e un’altra nella mano sinistra. E imprecando alla madonna si avviava verso l’uscita del wagenplatz il cui cancello era chiuso da un lucchetto da bicicletta a combinazione numerica. -Che sia proprio vero? – il capitan Guasto smaltiva l’incazzatura mentre con mano un po tremante, risacca della sbornia nottetempo consumata, componeva sul lucchetto la combinazione numerica di accesso al wagenplatz – “2-0-1-3” , l’anno che verra – pensava Guasto – bah . Rincasavano e intanto provavano a capire che piega stava prendendo gli eventi:
Venivano da una contrattazione bella e buona, e siccome i nostri due eroi Sberla e Guasto coi soldi ci hanno sempre maneggiato goffamente partivano diciamo cosi scoraggiati. Merce di scambio erano state 6 bottiglie di vodka , rubate al supermercato kaufland poche ore prima, quando con le sue manine d’oro da writers Sberla aveva riempito lo zaino di Guasto, mentre questo accucciato dietro a un carrello carico di spesa monitorava gli spostamenti del personale e ripeteva a Sberla con la voce il piu rassicurante possibile: ora puo anche bastare, tesoro, dai richiudi bene lo zaino, e’ andata muoviamoci, dai..
Rifare le due lire che servivano a tornare in Italia, questa era la partita che I nostri 2 eroi stavano giocando con la capitale mitteleuropea, rifarli ad ogni costo.
Amici giu al wagenplatz avevano intermediato per loro nell’organizzazione della fuck parade 2012. Il chemical bar di scheffel strasse coi suoi cocktail fumanti al ghiaccio secco sarebbe stato felice di fare una autokino soli sgnapps (letteralmente un cocktail di solidarieta per la gente del drive-in), per fare questo servivano le vodka, per fare questo loro del bar ci avevano chiesto se noi rubavamo vodka per loro.
Arrivati al bancone del Chemical Bar quella mattina, trionfanti, con lo zaino pieno di bottiglie, eravamo finalmente pronti alla “nostra” fuck parade, in un certo senso ci sentivamo come se avessimo appena comprato il biglietto per partecipare a quella serata da barristi e bere e fare soldi e lasciarsi sedurre e abbandonare nei meandri di chissa quale appartamento sulle 4 ruote..
Ci sedemmo e aspettammo che Christine finisse di fissare una maschera antigas a un neon sopra il bancone del bar:
Guasto era li immobile con la schiena sudata e lo zaino delle vodka sulla schiena, quando Christine proferi un deludente “sorry” (spiacente) . Da consumata veterana del wagenplatz la tipa esercitava efficacemente l’arte della diplomazia verso Guasto e compare, sventolandola come una ascia di fronte a una torta da spartire in parti eque.
Sui nostri volti soddisfatti e sulla nostra volonta a partecipare alla festa Christine prosegui: sorry for the misunderstanding (spiacente per il malinteso) but bla, bla, bla, blaa. Nei 2 minuti successivi ermetica e un po imbronciata ma cordialmente ci spiego che avevano speso gia troppo per decorare il bar e truccare i cocktail fumanti al ghiaccio secco con una sorta di pikolokimico fatto di provette riempite di liquido azzurro cielo, fornelletti buntzen e polveri metalliche in soluzione che sottoposte a campo magnatico producevano turbolenza.
Sberla che masticava poco inglese rimase soddisfatto in volto come se niente fosse, in maniera completamente surreale. Guasto , cioe chi scrive, non mi e’ dato di sapere che espressione fece ma ricordo distintamente che ebbe l’improvviso impulso di disintegrargli lo zaino pieno di bottiglie ai piedi del bar. Poi razionalizzo e fu li che parti la contrattazione, a voce neutra inespressiva, comincio un gelido botta e risposta. Lo squardo di Christine cinico, quello di Guasto finto ingenuo. Nella mente di Guasto in quel momento c’era il vuoto e dei lampi di rapido calcolo, lo squallore imprevisto di quella situazione nelle vicinanze del bancone del bar tutto acceso di lucine gli evocarono al posto del generoso corpo di Christine l’immagine di un solido videopoker , sordo rumoroso e con tre bottoni da premere. Lui premeva, poi premeva di nuovo aspettando di finire i crediti. Lei voleva ripagare il furto delle vodke a prezzo “di mercato”. Gia di per se sta frase suona come un ossimoro: valutare un furto a prezzo di mercato. Guasto si sentiva stupido. Mantieni la calma guasto, lei vuole le bottiglie ed e’ in evidente imbarazzo, tocca a te adesso alzare il prezzo, attento fai i tuoi conti, in fretta..
Ora bisogna dire che berlino e’ la citta dove tutti sono artisti e tutti son mercanti, al mercato la gente (alle leute) e’ abituata a contrattare di tutto , persino il pane. Per cui il povero Guasto aveva ben poche frecce da sparare nel suo arco e riusci ad alzarci appena un 35 euro di guadagno. Certo che comunque quella storia puzzava di torbido e lascio il segno nel loro viaggio come una piccola cicatrice. Mandare 2 malcapitati italiani allo sbaraglio in un supermarcato qualsiasi, promettendogli due lire in cambio: piu che gesto di solidarieta per il progetto drivein come ce lo avevano affrescato all’inizio sembrava un operazione di strozzinaggio.
Che i berlinesi di italiani ne conoscano un numero e una qualita tale da nutrire un qualche pregiudizio? L’impressione era un po questa.. tanto che raccontava la mente fina di Emma, che al supermercato se ti pizzicano a rubare qualcosa e non sei italiano o polacco allora, per la prima volta lasciano correre, ma altrimenti …(te ne vai in cella per alcuni giorni poi il processo). Un po come succede qui da noi (Italia) con gli africani.
Provando a formulare sto pregiudizio guasto e l’amica emma appuntano sul diario di viaggio che:
Gli italiani sono quelli che abitano nel posto con piu sole di tutti, peccato che siano cosi corrotti, sessisti, sudici e senza un minimo di educazione civica, mercanti sempre alla ricerca di soldi, di sussidi per la disoccupazione che il loro paese non puo pagargli perche affonda nella corruzione. Quella sera un tedesco mi confido un motto che sintetizzava il pregiudizio alla perfezione. – Se un italiano e un tedesco devono decidere se fare una cosa insieme vedrai che : al tedesco piace farla coll’italiano pero non si fida, all’italiano in fondo in fondo non piace farla col tedesco pero… si fida. –
Be chi potrebbe mai dargli torto fino in fondo ? apostrofo con tono sincero un cauto Sberla.
A questo punto la domanda semmai potrebbe essere: e dove stanno gli africani a Berlino? L’impressione è che non ce li facciano proprio arrivare gli africani a berlino . Per strada non ne vedi e quei pochi che per qualche mese ce la fanno, li trovi tutti a steccare hascish al Gorlitzer Park.

Traduzione dialogo fra Guasto e Lizbeth
G …E scusa la domanda ma quanto paghi tu per rimanere nel posto dove abiti
L Casa mia e’ una house-project in leibig str, pago 300 euro al mese per stare li in singola, ma non ho i soldi per cui sono in mora, il mio avvocato mi ha detto che per adesso la proprieta non puo farmi nulla, perche sono protetta dai servizi sociali.
G Ma il contratto con la proprieta e’ a nome di tutta la casa? di tutta la house-project?
L No I contratti di affitto sono individuali, per cui se vo in mora vo in mora io in prima persona, non la casa.
G ma te cosa pensi dei poliziotti di stamani, stavano fin dentro al portone della tua house project..
L si ma erano li per difenderci, tu capisci che se non era per loro I nazzi ci avrebbero sfilato proprio sotto casa
G si ma forse in leibig str non c e’ bisogno che la polizei ti difenda da 4 sparuti nostalgici. Non credi che di gente disposta a difenderti ce nè gia in abbondanza?
L perche dovrei farlo in prima persona quando lo fanno loro in modo cosi efficace?
G forse perche poi loro prendono il controllo delle strade
L si capisco quello che dici, ci fu il famoso sgombero di leibig str 14 lo scorso anno nel portone accanto al nostro e per 3 giorni non si poteva rientrare in casa senza un documento di domicilio. Io che in quel periodo non ero ancora domiciliata non potei uscire di casa per 3 giorni e tre notti. Come agli arresti domiciliari, allora al secondo giorno cominciai a tirare giu dal terrazzo secchiate e secchiate di piscio, cosi, sai .. a bracciate.
G Abbe! ma torniamo ad oggi . A un certo punto ho visto anche un ragazzo preso e portato via per aver insultato uno di loro sai che fine ha fatto?
L senti, ti devo dire cosa penso di questi punk che si vengono ad ubriacare tutte le sere sotto casa nostra e lanciano le bottiglie addosso al primo poliziotto che passa..
G no veramente non aveva lanciato nulla, solo un paio di parole..
L non ha alcun senso comportarsi cosi, poi ti denunciano
L e basta una piccola denuncia e perdi diritto a ricevere il sussidio
G vuoi dire il sussidio per la disoccupazione?
L Si quello il minimo sono dalle 400 alle 600 euro al mese
G E tu quanto prendi?
L 600 ma vado in belgio a prenderli, sono belga, ogni 3 mesi vado in belgio a spiegare che sto facendo degli studi di filosofia bla bla, che completeranno il mio percorso informativo
G Filosofia riguardo cosa? Di che periodo?
L No! ma e’ tutto finto, mi son diplomata in filosofia 5 anni fa, e’ per questo…
G E quando tutto questo finira e ti leveranno il sussidio? Ci pensi mai? Fossi in te con tutto il tempo libero che hai proverei a scrivere un libro e poi a venderlo
L E perche dovrebbe finire, ho degli amici 10 anni piu grandi di me , 40enni che pigliano il sussidio da sempre, ci sono due tipi di persone, vedi claire (l’organizzatrice del festival) pure e’ belga ma lei ha bisogno di lavorare progettare fare, lei e’ marmotta, io sono ghiro. Io credo che a questo mondo le marmotte abbiano bisogno dei ghiri per riposare.
G E I ghiri delle marmotte per mangiare, perche no?!

Chi e’ modi? Rispondi: Modi non e’ italienisch, modi e’ polnisch , polacco. Modi e’ uno skin che vive al wagenplatz come ospite permanente. Modi e’ il re del fritto dell’ italienisch autokino, frigge spalla spalla a Guasto e Sberla senza esclusione di colpi per ore e ore. Modi uno di noi.
Modi lo puoi trovare a volte a scollettare col suo cane lupo Staff nella metro di franckfurter allee. Staff e’ il nome di un poeta polacco. Modi di staff dice sempre che staff e’ un cane tedesco, ha piu diritti di lui, mangia meglio di lui, vive meglio il suo cane di Modi.

Staff, il cane di Modi, ha un bel pelo lucido ed e’ molto obbediente al suo padrone. Modi ha capelli rasati biodi chiaro pelle bianchissima occhi celesti faccia larga e naso un po spiaccicato ma simmetrico. Porta un cappellino consumatissimo , sulla visiera del cappellino cè due grosse borchie e una toppa , “gegen hippies”, combatti gli hippies. 2 anni fa Modi stava con una punk del wagenplatz del copi, lei era di new york e aveva ganci fino nel paradiso dei punk, lei era molto bella, lei e’ molto bella ma ora non sta piu con modi sta con Roc Roc It from coney island NY USA.

Roc Roc It ha tutta la faccia tatuata, sopracciglia disegnate, una stella rossa sull occhio destro e gli mancano i due incisivi. Fa performance da circo di strada tipo: si attacca 10 chili di peso ai lobi degli orecchi e poi li fa roteare, si infila 10 cm di lama di coltello su per il naso, spacca mattoni sugli addominali della sua aiutante sdraiata su un tappeto di chiodi (che certamente quando si rialza sanguina tutta dalla schiena), infilza lanciandole da 2 mt le frecciette da tirassegno interamente dentro i fianchi della sua assistente (che poi sanguina come sopra). Agli spettacoli di Roc Roc It la gente applaude moltissimo. L’assistente una mora con sorriso spento e calze a rete, mostra il culo al pubblico, un culo perfetto da modella anoressica. E’ lei a chiudere lo spetrtacolo lo spettagolo spillandosi 10 euro addosso e incitando il pubblico a spillarle addosso di loro mano qualsiasi taglio di banconota.

E dice dont be shy, click me! (non siate timidi spillatemi) intanto il suo corpo sanguina. Lo spettacolo di RocRocIt e’ uno show yankee, -are you ready mann ? Non vi sento bene fate un bell applauso … – RocRocIt e’ un maledetto show man televisivo tiene alta la soglia dell’attenzione e rende partecipe anche il pubblico piu freddo. Come? Prima rendendolo un suo ultras, facendolo urlare per lui, provocandolo obbligandolo a farlo o ad andarsene. Poi terrorizzandolo col sangue e trascinando qualcuno con se sulla scena . Come nel migliore talk show si ha la parvenza che la performance sia totalmente influenzata dalle preferenze del pubblico. – La maggior parte del pubblico sara vegana per ideologia, – pensa Guasto. – il pubblico e’ sceltissimo, proviene dalla scena radicale: finamlente uno spettacolo in cui si mette in mostra un po di sangue umano. – Guasto c’ha la nausea forte: Cosa e’ che li spinge a tanto esibizionismo? Pensa Guasto sento nel pubblico uno sforzo tutto mentale dietro nell’accettazione di questo tipo di divertimento, che e’ violenza politicamente corretta poiche autoinflitto. – Giusto -, si ripete Guasto, senza pero riuscire ad accordare il suo disagio crescente a quel credo. L’assistente di RocRocIt pare na tossica , mostra il suo bel corpo tutto sforacchiato con una smorfia di disinteresse.

La vita del circo avvolgeva i nostri piloti trafficanti come una nuvola di moscerini avvolgerebbe due ragni appesi nel cavo di una cisterna di eternit, loro se ne sfamavano voraci e rimanevano spesso incantati ad osservarli.
Sberla e Guasto si lasciarono trasportare da quelle caute melodie iraniane, da quegli sguardi schivi e discorsi incerti in un inglese per spagnoli, per polacchi. Entrarono in contatto con il dietro le quinte del festival, si lasciarono distrarre attrarre abbandonare piu e piu sere dalla fauna di ariane frequentatrici abituali del festival e guardinghi e gentili si misero a frequentare la cucina sul retro della casa, cucinare ragu vegani di autofinanziamento divenne prima un modo per riprendersi se stessi la propria peculiarita, i propri odori della convivialita, maschile, plurale di quel viaggio, di quel loro convivere nello stesso letto e cucinarsi nello stesso furgone tutti i giorni. In seguito quell’odore del sedano, quell’abilita di apparecchiare pentole enormi sopra minuscoli piani cucina 4 fuochi da appartamento divenne il loro marchio, strumento di seduzione: un cellulare poggiato sulle bucce di patata mandava nell’aria musica leggera italiana, premurose creature francesi ci regalavano degli attimi di respiro e “tenevano” lo spazio lasciandoci il tempo di fumare di preparare i piatti e lo spazio frittura altrove.

All’indomani Guasto la cui agenda a fisarmonica oramai straboccante di fogliettini e appuntamenti cominciava a scucirgli la tasca dei pantaloni, dicevamo il Guasto preso da un sentimento di amarcord si decise ad incontrare una coppia di fiorentini. I due erano cari amici che anni prima l’avevano aiutato a nutrire quel senso di nostalgia di casa. Quella sensazione latente che ti prende a volte quando non hai sufficenti parole nel vocabolario del paese dove abiti per affezionarsi alle persone.
E te ne rimani solo per giorni e giorni a cercare delle risposte dai libri di grammatica per bambini elementare 2, interpretando i segni lessicali, gli esercizi di verifica, le vignette come se fossero degli oroscopi.
Frodo e Tina erano proprio 2 personcine ospitali: lui, logico-matematico convertito a sviluppatore web, lei fotografa , entrambi a berlino da 6 anni, vivevano ancora in olauer strasse il quel secondo piano in cui Guasto li aveva lasciati. Casa loro colpisce per quel senso di bianco e di vuoto, pochi mobili e pochissimi soprammobili esaltavano l’illuminazione simmetrica del salotto, a distanza di 2 anni Guasto era stordito nel riconoscere cosi tanti dettagli familiari. Frodo e Tina due hobbit fiorentini di casa a berlino vedevano firenze passare insieme ai loro saltuari ospiti italiani attraverso le finestrine del loro soggiorno. Le vicende berlinesi del loro quartiere, kreuzberg, sembravano attrarli come sempre, aperitivi , mostre e feste di strada coloravano i loro racconti mente nel bianco vuoto della loro cucina si esibivano in coppia cucinando sprezzel fatti in casa con una macchinetta meccanica tipo grattugia con le ruote. Decapitavano stringhe di impasto con l’uovo facendolo preciptare direttamente nel pentolone di acqua bollente. Per il condimento preparavano cheese-butter con pancetta in gran quantita: un piatto calorico, serviva almeno 1 uovo a testa per preparare il tutto. Frodo col frustino in una mano e la terrina nell’altra mi dava il profilo mentre raccontava del suo nuovo lavoro di sviluppatore in ruby, la sua folta barba nero grigia e i suoi occhi grandi azzurri gesticolavano davanti a me e mi riportavano a quella vertigine di 2 anni prima. – Guasto pareva ipnotizzato, dimenticata l’estate e i suoi rumorosi istrioni e riportandosi con la memoria a quell’inverno trascorso studiando insieme nella stessa biblioteca, quelle pause, quella solitudine. Per Guasto insomma quella cena faceva l’effetto di un giro sull’otto volante al lunapark abbandonato dopo treptower park, ricercati stati d’ansia sepolti da anni risuonavano in segreto nella sua cassa toracica mandandoli in un improvviso immotivato sconcerto. Quando guasto torno a casa quella sera, nel furgone alla ricerca dell’amico Sberla era cosi avvolto in quell’oscuro e remoto stato d’animo che lo avrebbe completamente ignorato. D’ altronde il compare Sberla sapeva sempre come atterrare sul morbido e per quella sera s era fatto un generoso cocktail a base di mdma e vodka . I due si incontrarono cauti, si sincerarono che l’altro stesse bene nel proprio mondo e che non gli mancasse nulla, poi si salutarono e andarono ognuno per la sua strada.

Il mattino seguente verso le 12 erano entrambi a consumarsi le suole delle scarpe nella grande citta in cerca di una fotocopisteria dove stampare flyer e stencil, Guasto tra l’altro aveva seri problemi a deambulare per via di un paio di scarpe nuove pagate 7 euro, che in appena un pomeriggio gli avevano quasi amputato il mignolo sinistro. Si perche :Tutti gli italiani comprano le scarpe a berlino, perche sono cool e costan poco. Essendo poi che la citta sta per otto mesi l’anno col ghiaccio per strada le scarpe si trovano pure imbottite, spesse, comunque cinesi.
La fotocopisteria di franckfurter alle e’ la piu economica. E’ grossa e sempre piena di studenti, li per 1 euro ti puoi stampare anche le spille . Guasto e Sberla erano li per stampare quella neo parola grammaticamente sacra che avevano forgiato chiusi nel furgone in una notte insonne e lucida fatta di caffe e fette di pane e olio: “fraistrassenautokino” era la parola. Si in germania le parole si compongono attaccandole insieme come mattoncini del lego la traduzione letterale in italiano sarebbe: liberodistradautocinema oppure meglio “cinema auto mobile di strade libere” .
G Ehi guarda li, quelle sono tutte penne USB perse incredibile.. gurda quante sono, ma la tua c’e`?
S mmm no mi sembradi no
G vieni fuori ti dico na cosa..
I due escono .
G Allora tu hai lasciato una penna USB qui l’altro ieri, giusto?
S si
G E tel’hanno inculata ok? Ora tu vai la dentro come ha fatto quella biondina e ti fai rendere una penna qualsiasi, vai li deciso mi raccomando decidi subito quale, come se tu giocassi a tokyo mi raccomando, senno se ne accorgono. E insisti e insisti, fino a che non tela ridanno ok?
S ok si si, lo so, dai vado
Sberla rientra arriva fino al bancone e appoggiatosi sul gomito destro con sguardo arrogante affronta un ragazza con il camice della copisteria
X salve
S salve io voglioooo… ehm USB, pennina USB , ieri la… si ieri perduta, nel negozio
Posso averla una di quelle?
X Si prego aspetti..
La giovane inserviente arriva a prendere da uno scatolino di plastica trasparente, con la mano tira su come se fossero tante piccole conchiglie con attaccati dei fili d alga saranno state 8 10 pennette USB , Sberla butta due occhiate, con le pupille che brillano di esaltazione, in un istante ha gia deciso, vuole quella nera, sorride e la indica.
L’inserviente evidentemente ha visto molte puntate dell’ispettore derrick da bambina per capire che quello e’ l’aspetto piu divertente del suo lavoro, e comincia con una sorta di interrogatorio. Guasto e’ li fuori che osserva divertito senza poter intervenire, Sberla parla male inglese per cui in quella situazione pensa Guasto l’unico modo di non farsi soppraffare dall arma della logica e’ ribaltare psicologicamente i ruoli dell’interrogatorio, rifiutandolo in toto e indignandosi, Indignati Sberla indignati, tifava il compare Guasto.
Sberla crede che sara un gioco da ragazzi, gli si legge in faccia.
Lei comincia:
X questa dice o quest’altra? , vede sono leggermente diverse la sa riconoscere?
S ah si e’ vero son diverse, mmm .. no questa
X questa dice? e’ sicuro?, e che dimensione avrebbe quasta pennina? Quanti giga?
Indignati Sberla, non cadere nel suo gioco, non rispondere, non sei obbligato a saperlo. Guasto aveva gli occhi sgranati.
S eh sono.. 8gb
X no veramente sono 4gb ..
S ah.. 4, si no e’ che era di una amica ehh
X no guardi non gliela posso dare, questa non e’ sua
Indignati Sberla
Indignati
S ah no era quell’ altra scusa mi ero sbagliatoo
X no guardi arrivederci se ne vada se non vuole che chiami una guardia
S ah, che hai detto? ..mm ah e’ meglio che andiamo .. ah ok
Mentre Guasto cioe’ chi scrive e quindi, per ragionamento induttivo, diremo lo scrittore dei 2, era un po fissato con i contenuti e adorava lasciarsi dietro per la citta tracce scritte, flierini del drivein zeppi di scritte e riferimenti, sognando che qualche suo amico migrante in germania ingnaro di tutto sbattendo su un semaforo una mattina prima di andare a lavoro leggesse delle gesta di questi due eroi d’oltre metropoli e potesse dire, pure loro son passati di qui. Invece Sberla per inciso il chimico decoratore oltre a divertirsi con i suoi stikers e le sue bombolette tossiche girava sempre con uno, due pennarelli indelebili in tasca, diciamo per i bisogni immediati, a pronto consumo.
Era come un istante di decompressione, istinto di imbrattamento, Sberla partiva a taggare come un ragazzino di 15 anni, e non sentiva cazzi, proprio come un cane maschio marca il territorio, cosi Sberla vedeva solo bianco, nel senso dell’ intonaco e colpiva incurante.
La sera del furto delle vodka di lusso, i nostri eroi erano piu agitati del solito, in piu quella vodka di qualita superiore alla media lucidava il sangue e scioglieva gli indugi che era una bellezza. Ricorda Guasto: – Me ne stavo bailando con un gruppo di liceali iraniane, senza impegnarmi troppo, intercettavo lo sguardo rovente di “pallini” in un tet a tet alla john travolta, godendomi l’odore delle mie ascelle da sotto una cannottierina verde bottiglia, che sapevano di pesca al ginger. A un certo punto arriva Sberla e mi racconta che il barrista lo braccava mentre s’era messo a taggargli il salotto dell’associazione. Fu un attimo, lo schermai col mio corpo cercando dietro di lui un pericolo che non trovai. Poi lo persi di nuovo in quella bolgia di schiavetti liberati in pausa cocktail. Passarono non so quanti minuti, quando mi giro e Sberla era la, nel mezzo alla pista che taggava tutti quelli che gli capitavano a tiro. C’era chi sceglieva di farsi tatuare sul collo chi intorno al capezzolo, il sudore sbafava il tratto rosso indelebile di sberla, che insisteva persona per persona guadagnandosi lentamente la via del bar. Dieci minuti dopo eravamo uno accanto all’altro poggiati al bancone, con in mano un conckatil azzurro cielo fumante di ghiaccio secco e cannuccia. Alla mia destra stava un tedesco che sara stato alto 2.10 mt e pesante 110kg, insomma un armadio sornione solitario, Erik credo si chiamasse. Di lui si sapeva troppo poco per prenderlo in confidenza , solo che era stato il primo a salutarci al nostro arrivo, che faceva l’orto e dei percorsi sensoriali nel wagenplatz.
Si dei percorsi sensoriali nascosti frai rovi. Allora c’era la miniera del sale, un casottino dal quale si accedeva a un buco nelterreno profondo 5 metri, scendeva giu una persona alla volta inghiottita da questo buco di terra, con una vecchia fune attaccaata a un secchiello. C’era la panchina degli innamorati, che dava sulla scarpata della ferrovia. Davanti aveva la visuale completamente occlusa da un enorme rovo che sembrava carnivoro.. C’era la lapide delle targhette di metallo tutte riportanti con nomi propri di cavalli, c’erano dei tuberi decorativi da giardino fatti in cemento armato e buttati in mezzo alle zucchine. Lui stesso era un percorso sensoriale, avvistato nei giorni precedenti con una maschera da pesce gatto , tubicini, branchie e filamenti. importunare le coppiette con giochi antigenici chiedendogli di salivare dentro I suoi tubicini, con quella voce calma e impassibile da alieno filtrata da chissa quale apparecchio acustico, metallica e pulita come la voce di Al-2001. Erick quella sera stava li accanto a noi, -innocuo-, penso’ Sberla, -vediamo come se la cava.- E chiese al Guasto: “Puoi dire una cosa all’uomo pesce (ndr. Erik) da parte mia?”. “Digli che lo ho taggato che quella e’ la mia firma e che quindi adesso lui è di mia proprieta”.E Guasto rispose: “a lui.. sicuro?” Poi Guasto ricorda: – Mi voltai a guadare Erik l’uomo pesce stava proprio accanto a me, eravamo entrambi seduti al bancone, mi trovai a fissare il terzo bottone della sua camicia a quadri, sicche buttai la testa indietro per arrivare agli occhi, aveva un cappellino con la visiera , era impassibile. Gli ripetei le parole di Sberla una per una, traducendole in inglese:”tu adesso non appartieni piu a tu, sei di sua proprieta adesso, sei di Sberla”. Lui guardo me senza sorridere e lentamente si volto verso Sberla che era li bello alticcio e strafottente. Allora il gigantesco uomo pesce apri bocca una volta sola e fu come un fiume in piena e per alcuni minuti non c’era piu il bar col suo bancone non piu la musica trash, non c’era piu nemmeno l’impianto stereo della festa, era come se avesse inghiottito tutto lui prendendo fiato e comincio a urlarci in faccia un rap che che faceva pressappoco cosi:

ehi faccia da Sberla con chi cel’hai e leggi sto labiale che ti dice
ti stai mettendo nei guai, avere di proprieta tutti i cazzi miei
forse non ne hai nemmeno la meta della meta degli anni giocavi
coi soldatini facevi la nanna mentre qui accumulavo le condanne
contro un sistema che vendeva di tutto e comprava omerta
la proprieta della mia persona vale la puoi quantificare in lividi
in punti di sutura mi hai fatto un tag vaccino adesso trova la cura
al contagio
perche il tuo pennarello e’ ora infetto
e non ti bastera cambiare aspetto per sfuggire all’ira
di chi l’hai rovinato
maschietto

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